La locuzione latina ipse dixit significa lui stesso l’ha detto. Il detto compare nel De natura deorum (I, 5, 10) di Marco Tullio Cicerone, il quale, parlando dei pitagorici, ricorda, con piglio critico, come fossero soliti citare la loro somma autorità, Pitagora, con questa frase (in greco, αὐτὸς ἔφα, autòs epha).
«Nec vero probare soleo id, quod de Pythagoreis accepimus, quos ferunt, si quid adfirmarent in disputando, cum ex iis quaereretur quare ita esset, respondere solitos: «Ipse dixit»; «ipse» autem erat Pythagoras; tantum opinio praeiudicata poterat, ut etiam sine ratione valeret auctoritas.» |
Nel Medioevo, la somma autorità cui ci si riferisce con la locuzione non è più Pitagora, ma Aristotele: il detto, infatti, è attribuito ad Averroè, il più importante studioso arabo del filosofo. Secondo una sua interpretazione, Aristotele afferma in forma scientifica le stesse verità esposte nel Corano e, pertanto, il pensiero aristotelico non va interpretato ma accettato, perché ipse dixit.[senza fonte]
Simile modo di presentare la verità viene definita dagli scolastici sophisma auctoritatis: una tesi viene accettata solo in virtù dell’autorità di chi la presenta.
L’espressione è oggi utilizzata quando, in un discorso, si vuole evidenziare la bontà delle proprie opinioni in quanto sostenute anche da una persona comunemente riconosciuta come autorità in materia. A volte viene usata anche in senso ironico, per deridere chi si considera autorevole senza esserlo realmente, o chi si sottomette acriticamente a una simile autorità.
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